Quali sono i migliori vini bianchi italiani

Il vino italiano ha fatto passi di giganti nelle classifiche mondiali di qualità. Molti decenni fa i vini italiani, soprattutto i bianchi erano etichettati come dei vini poco strutturati e in alcuni casi elementari senza una struttura come i classici francesi. Questo assunto è stato più volte rimarcato dalla rivista statunitense Forbes che oltre a occuparsi di economia e finanza, sia addentra anche negli stili di vita elaborando una classifica dei migliori prodotti di consumo e di lusso e dell’enogastronomia.
Ogni due settimane stila un elenco dei migliori vini mondiali e anche italiani.

Quali sono i migliori vini bianchi italiani

Forbes a cura del giornalista Tom Hyland ha stilato una classifica dei migliori vini bianchi italiani, in questo elenco riportiamo i primi 10, quelli emergenti e gli esclusi.
Il giornalista segnala come la qualità dei vini bianchi italiani sia cresciuta rispetto agli anni '60 e '70, dove i nostri vini erano nettamente inferiori a quelli d'oltralpe e spesso anche tedeschi.
Ecco la classifica

• Vigne Marina Coppi Timorasso "Fausto"
• Marisa Cuomo "Fiorduva"
• Castelli Riserva "Il Cantico della Figura"
• Livio Felluga "Terre Alte" (Rosazzo Bianco, Friuli)
• Pieropan Soave Classico "Calvarino" (Soave Classico, Veneto)
• Petilia Greco di Tufo (Campania)
• Pietracupa Greco di Tufo (Campania)
• Pinot Bianco Riserva "Vorberg" (Alto Adige)
• Cantina Tramin Gewürztraminer "Nussbaumer" (Alto Adige)
• Valentini Trebbiano d’Abruzzo (Abruzzo)

La crescita dei bianchi italiani viene dal sud e dal centro italia

Nella classifica di Forbes si nota come vi sia un'altissima percentuale di vini bianchi italiani prodotti da cantine giovani e strutturate provenienti dal sud e dal centro Italia.
È una tradizione recente, infatti fino alcuni decenni fa il bianco era una produzione dipica del nord e soprattutto della zona delle nord est. Oggi c'è un a quantità di ottimi bianchi provenienti da regioni come la Campania, la Sicilia e l'Abruzzo. Sono in crescita anche l'Umbria, la Basilicata e la Puglia.
Su 50 vini riportati quasi il 40% dei prodotti proveniene dal sud Italia o dal centro della penisola. È una tradizione recente. Il nord ha sempre avuto una sua tradizione vinicola completa sia sui rossi che sui bianchi. Il sud e il centro ha una produzione in prevalenza concentrata sui tossi corposi.

I vini bianchi con il vento del sud e del centro

Dalla Campania:

• Petilia Greco di Tufo
• Pietracupa Greco di Tufo
• Marisa Cuomo "Fiorduva" Costa d’Amalfi
• Pietracupa Fiano di Avellino (Campania)
• Tenuta Sarno Fiano di Avellino (Campania)
• Fiano di Avellino "Vigna della Congregazione"
• San Gregorio Greco di Tufo "Cutizzi"
• Vadiaperti Greco di Tufo "Tornante"
• Villa Raiano Fiano di Avellino "Alimata"

Dalle Marche

• Castelli Riserva "Il Cantico della Figura"
• Verdicchio di Matelica "Vigneto Fogliano"

Provenienti dall’Abruzzo:

• Valentini Trebbiano d’Abruzzo
• Emidio Pepe Trebbiano d’Abruzzo

Dall’Umbria proviene il:

• Castello della Sala "Cervaro della Sala" (Umbria)

Dalla Sicilia provengono:

• Planeta "Cometa"
• Terre Nere Etna Bianco "Santo Spirito"

I grandi vini bianchi assenti

Mancano in questa classifica alcuni vini di nicchia. Tra i tanti non c’è il DOC delle Cinque Terre, lo Sciacchetrà, un vino prodotto in poche bottiglie, con una procedura manuale che contiene profumi e fragranze uniche.
Sorprende l'assenza della Puglia che fa dei bianchi una sua peculiare tradizione. Vengono prodotti bianchi eccezionali a Locorotondo e nel foggiano. Crediamo che tra alcuni anni inizieremo a sentir parlare anche dei bianchi dell'area del Vulture in Lucania. Un falanghina campano anche se non recensito da Forbes è sempre un vino bianco di sostanza e di grande qualità.

scritto da: Amato Delli Gatti

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